A tutti noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di prendere una fastidiosa scossetta mentre ci accingiamo a scendere dalla macchina. Questo fenomeno si verifica in tanti altri modi nella nostra quotidianità, per esempio quando stringiamo la mano ad una persona o quando ci togliamo di dosso un maglione di lana. È lo stesso fenomeno che ci viene mostrato a scuola, quando sfreghiamo un palloncino sulla testa e vediamo i nostri capelli fluttuare inspiegabilmente in aria. 

Tutta “colpa” dell’elettricità statica

Ci riferiamo all’elettricità statica, un tipo di forza generato dal contatto tra due corpi di cui uno a carica neutra, ovvero con il medesimo numero di protoni ed elettroni. Com’è noto l’atomo è la particella che costituisce la materia e si caratterizza da un nucleo centrale in cui vi sono cariche positive e neutre e da una regione di particelle a carica negativa che lo circondano. 

Quando una materia neutra entra a contatto con una carica positiva o negativa, quindi, si verifica un accumulo di cariche che, per l’appunto, sfocia in piccole scosse fastidiose e potenzialmente pericolose. Quelle che si verificano nei casi citati poc’anzi non costituiscono un rischio per la nostra incolumità ma, come vedremo, possono diventarlo in ambienti lavorativi e produttivi. Vediamo il perché. 

Perché le cariche elettrostatiche sono potenzialmente fatali?

Le cariche elettrostatiche, come ben spiegato sul blog di barreantistatiche.it, sono un fenomeno che attanaglia la stragrande maggioranza di aziende produttive che lavorano con macchinari automatici e materiali neutri come carta, plastica, fibre o alimenti. 

Per spiegare il fenomeno torniamo un attimo al caso dell’auto, quello per cui, in particolari condizioni, prendiamo la scossa mentre ci accingiamo a scendere. In questo caso l’auto, come accade per ogni corpo in movimento, si carica a causa dello strofinio con l’aria e assume un potenziale diverso dal potenziale di riferimento presente a terra. 

Non potendo scaricare a terra questo potenziale a causa della gomma, lo farà attraverso il corpo dell’essere umano che, al contrario degli pneumatici, è un ottimo conduttore di elettricità. 

Quindi la differenza di potenziale tra auto e suolo verrà scaricata…

…attraverso la nostra mano a contatto con la carrozzeria. La forza elettrica sprigionata si esprimerà attraverso una piccola scintilla ed una fastidiosa scossetta, visibile solo al buio. Per evitare questo fenomeno basta mettere i piedi a terra lasciando una mano poggiata sul veicolo, in modo tale che l’elettricità venga scaricata prima di causare la scossa. In ogni caso è una conseguenza innocua, della quale non dobbiamo preoccuparci. 

L’elettricità statica nei luoghi di lavoro 

Il problema sussiste nei luoghi di lavoro dove l’elettricità statica blocca i macchinari, danneggia i lotti produttivi e può innescare incendi ed esplosioni. In questi casi è necessario intervenire con soluzioni ad hoc, ovvero installare sistemi capaci di ionizzare l’aria e dissipare gli accumuli di carica nel punto esatto dove si originano. 

Le barre ionizzanti o antistatiche, per l’appunto, sono uno dei rimedi applicabili presso industrie e aziende produttive che lavorano materiali neutri e che si trovano a combattere quotidianamente con questo problema. Grazie alle attuali soluzioni presenti sul mercato, quindi, è possibile ripristinare la qualità e l’efficienza degli ambienti produttivi, riducendo gli intoppi causati dalle cariche elettrostatiche e proteggendo tutte le persone che vi lavorano.

Di admin

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