Grazie alle saldatrici taglio plasma è possibile effettuare la lavorazione di lamiere in metallo di spessori differenti: si tratta di una tecnica di taglio molto particolare, che si basa sull’impiego dell’energia di un determinato flusso di gas, grazie alla quale si può procedere al taglio di materiali che non possono essere sottoposti a lavorazioni con la fiamma ossiacetilenica in virtù della loro specifica composizione. In parole semplici, nel taglio al plasma si ha a che fare con un flusso di gas, come per esempio l’azoto, l’idrogeno o l’argon, che viene portato allo stato fisico di plasma, a temperature molto alte, dopo essere stato ionizzato, per poi essere concentrato in un ugello e, quindi, utilizzato per il taglio.

La tecnologia del taglio al plasma fa sì che il flusso di plasma possa essere impiegato per tagliare la plastica o altri materiali dello stesso genere, mentre si rende necessario il ricorso a un arco elettrico per il taglio di materiali in metallo: tale arco elettrico deve essere inserito tra l’elettrodo da cui il getto di plasma viene emesso e il pezzo che deve essere tagliato. Attraverso questa procedura, aumenta il trasferimento di energia su metallo e il taglio risulta più agevole.

Qualche dettaglio in più sulle saldatrici taglio plasma

Per l’impiego delle saldatrici taglio plasma e degli altri macchinari che vengono adoperati a questo scopo non si può fare a meno di adoperare degli impianti di aspirazione dei fumi, grazie ai quali l’inquinamento che potrebbe derivare dai fumi viene contenuto. Nei contesti industriali, il taglio al plasma è reso possibile da macchine dotate di un centro di controllo numerico che mette a disposizione un comando automatico decisamente semplice da adoperare, per mezzo del quale la lastra di lamiera può essere spostata avanti e indietro a seconda delle necessità prima che venga sottoposta al getto di plasma. Il taglio che ne deriva ha esattamente il contorno che si desidera applicare ed è, di conseguenza, molto preciso.

Si può parlare addirittura di tagli perfetti, insomma, e ciò vale a maggior ragione per materiali che in genere si rivelano difficili da lavorare con altri sistemi: è il caso dell’alluminio o, più in generale, delle lamiere il cui spessore è uguale o superiore ai 20 millimetri. In una disamina dei pro e dei contro che contraddistinguono il taglio al plasma, è opportuno mettere in evidenza la sua efficienza dal punto di vista della produttività, non solo sotto il profilo dei costi, ma anche e soprattutto per quel che riguarda le tempistiche per il taglio. Ciò non toglie che vi sia uno svantaggio a cui si deve porre rimedio, e cioè che il taglio presenta un bordo di qualità modesta, per cui c’è poi bisogno di una lavorazione ulteriore per raffinarlo. Non va dimenticato, d’altro canto, che i pezzi sono spesso sensibili a variazioni strutturali, a distorsioni e a tensioni di vario tipo.

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