Fra gli strumenti che facilitano notevolmente la vita di chi mette su un sito Internet, il VPS occupa una posizione privilegiata. Conosciamolo meglio.
Montare un sito destinato al web, quindi potenzialmente visibile da tantissimi utenti, richiede uno studio preventivo non indifferente, nonché uno sforzo creativo, soprattutto se si vuole colpire l’attenzione dei “naviganti”. Fra gli strumenti che facilitano la vita dei webmasters più o meno in erba c’è il Virtual Private Server, altrimenti detto server VPS, che aiuta ad automatizzare parecchie operazioni. Un pacchetto hosting completo ed esclusivo (cioè da non dover condividere con altri), come quello che offre HML.it, permette di affidare la maggior parte dei compiti al sistema, che tra l’altro può essere di varie misure e comprensivo di una casella di posta elettronica pi&ugrav e; o meno capiente, a seconda delle esigenze.
Caratteristiche principali
Quel che salta all’occhio prima di tutto in un VPS è che… non c’è! Nel senso che è un server, certo, però non si mostra come il solito apparecchio più o meno appiattito: in quanto virtuale, è una macchina “incorporea”, ma assolutamente efficiente, e soprattutto dedicata, vale a dire concepita soltanto per il suo acquirente. Infatti, si tratta di una soluzione che supera il concetto di web hosting, per sposare invece quello di servizio personalizzato e modificabile. La possibilità di gestire più di un sito contemporaneamente, il backup periodico e l’assistenza clienti sono opzioni preziose e spesso incluse nel prezzo.
Perché il VPS
Se volete lanciare o già possedete diversi siti in rete, il server VPS rappresenta la via migliore da percorrere per occuparvene capillarmente e mantenendo la situazione costantemente sotto controllo. Le presenze attive di CPU e memoria RAM contribuiscono a una maggiore diffusione all’interno del web, mentre strumenti tipo il database permettono un’ottimizzazione che va di pari passo con il traffico legato alle visite. Un’ulteriore chicca concerne l’uso del pannello di controllo. I software che servono ci sono già, ma grazie a questo utilissimo mezzo è possibile monitorarli o aggiungerne di nuovi. I pannelli maggiormente utilizzati sono cPanel, Plesk e DirectAdmin e costituiscono ormai una grande risorsa per l’amministrazione di uno o più spazi virtuali: grazie a essi si può procedere agevolmente – a puro titolo di esempio – all’immagazzinamento dei dati, alla creazione di pagine suppl ementari o caselle di posta, all’innesco di antispam o di risponditori automatici.
Ancora qualche vantaggio
I livelli d’accesso grazie ai pannelli sono differenziati, sicché si ha facoltà di “subaffittare” parte dei siti ad altri clienti. Poi, per mezzo degli IP dedicati, si ottengono certificazioni SSL che garantiscono la protezione dei dati sensibili. In più, il VPS, radunando più indirizzi web, consente un notevole abbassamento delle spese di gestione e agevola le manovre. E che succede in caso di guasto del server centrale? Se ne occupa il provider, che coordina un riavvio da effettuare attraverso un server di backup inserendo le immagini dei VPS coinvolti. Un’operazione detta disaster recovery che in questo modo diventa alquanto semplice.
A proposito degli aggiornamenti
L’unica faccenda un po’ più complicata, in realtà, riguarda la possibilità di aggiornare il sistema operativo del VPS: va fatto periodicamente e occorrono competenze specifiche. Quindi, meglio disporre di una gestione di base per Windows o Linux (dipende dai casi). Ma esistono perfino i servizi managed, vale a dire l’assistenza da parte della società che vi ha venduto il Virtual Private Server.
Indirizzare la scelta
Se si parla di web hosting, ci sono diverse piattaforme alle quali ci si può rivolgere. Una scelta in teoria indifferente, ma ogni nome ha comunque la sua particolarità. Parallels Virtuozzo/Containers, per esempio, è una piattaforma parsimoniosa nell’impiego delle risorse e va benissimo per i software che esigono un ambiente isolato, ma è meno indicata per le singole operazioni all’interno di un VPS. Come Pannello usa Plesk. La piattaforma KVM non si rivela meno solida, così come la consimile XEN: caratterizzate dall’open source, si possono duttilmente adoperare perfino per applicazioni che vadano al di là dell’hosting. Fin qui si tratta comunque di soluzioni assai efficienti: merito soprattutto della capacità di accesso ai dischi e dello storage, dettagli che sul versante dell’hardware permettono performance migliori. E si può andare perfino oltre: VMware è una piattaforma t almente sofisticata (e perciò cara) da risultare finanche sprecata per un normale web hosting. Ma si può fare, beninteso.
Vi eravate mai informati sull’hosting?